Taccuino Anastasiano è il proseguimento del Blog "Circolo Letterario Anastasiano", con il quale rimane comunque collegato (basta cliccare sul logo del CLA).
Sarà questo un blog essenzialmente dedicato alle recensioni, alle notizie letterarie, alle presentazioni di libri ed agli appuntamenti ed incontri relativi al nostro territorio vesuviano, e non solo: dedicheremo spazio a tutte le notizie interessanti che ci giungeranno, con lo scopo di fornire valide informazioni culturali e spunti di riflessione su temi di carattere poetico e letterario in generale.
Buona lettura e buona consultazione.

sabato 23 maggio 2015

Il Festival Internazionale "Palabras en el Mundo" a Itri il 24 maggio


Si svolgerà ad Itri la IX Edizione del Festival Internazionale "Palabras en el Mundo", promosso in Italia dalla scrittrice Giovanna Mulas.
Molti gli autorevoli partecipanti, poeti, letterati e artisti.
Itri, Aula Consiliare del Comune, 24 maggio 2015, ore 19.

Tè e Poesia a Roma

Nuovo appuntamento con "Tè e Poesia" nella Sala da tè del bar Iris, in via Morgagni 30/L a Roma, martedì prossimo 26 maggio alle ore 18. Questo nuovo incontro della rassegna, che viene organizzata dall'Associazione Ciprioti in Italia N.I.M.A. con il Patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica di Cipro in Italia, e con la collaborazione della Casa Editrice La Vita Felice, vedrà alla ribalta i due poeti campani Melania Panico e Giuseppe Vetromile, presentati rispettivamente da Rita Pacilio e Salvatore Contessini, con il coordinamento di Cinzia Marulli e di Diana Battaggia.
L'ampio e interessante programma dell'incontro prevede anche un reading poetico con Angela Kaimaklioti, presentata da Despina Theochraus in rappresentanza dell'Associazione N.I.M.A.
Previste anche letture del pubblico presente in sala, sul tema "Le radici, i fiori: dialogo tra passato e presente". Allieteranno la serata gli interventi musicali del Maestro Amedeo Morrone.

domenica 17 maggio 2015

Manuela Minelli e le sue "Femmine che mai vorreste come amiche"

Nel realizzare la mia recente antologia poetica "Ifigenia siamo noi", tutta al femminile ed ispirata al sacrificio della giovane figlia di Agamennone, Ifigenia per l'appunto, mi sono reso conto di quanto fosse vulcanico, prorompente, tempestoso ma nello stesso tempo dolce e delicato, l'universo femminile, sia per quanto concerneva il tema e i vari contenuti ad esso legato, ma sia anche per ciò riguardava la personalità stessa delle autrici, tutte poetesse di valore e con una spiccata e forte natura femminile. Non che gli uomini, poeti scrittori o semplici cittadini, abbiano temperamento e comportamento più dimesso, più tranquillo, ma sono convinto che l'animo femminile, che la donna, può essere capace di coprire tutto l'arco dei sentimenti, dall'infernale al paradisiaco, e in breve tempo anche. Non parliamo poi dei sacrifici, delle sopportazioni, ma anche delle manifestazioni dei sentimenti. Purtroppo leggiamo ancora e ancora constatiamo con quanta durezza viene trattata sovente la donna, quante violenze ella è costretta a subire ancora da parte di una società per nulla cambiata, quando si parla di parità e di rispetto nei confronti della donna.
Il discorso è lungo, naturalmente, e da che mondo è mondo, purtroppo, la donna subisce, ha subito anche nel passato, e chissà se un giorno si riuscirà con la cultura e con l'educazione di una nuova società che abbia cancellato tabù, preconcetti e pseudoreligioni, a raggiungere il perfetto e divino equilibrio naturale tra uomo e donna, sotto tutti i punti di vista.
Ma veniamo al libro. Ho voluto citare la mia antologia a mo' di esempio, trattandosi di un argomento che parla del sacrificio, del sacrificio in generale, ma soprattutto del sacrificio della donna, di tutto quello che deve subire e sopportare nella quotidianità e nella società.
Il libro di Manuela Minelli in qualche modo ribalta questa situazione. Non conosciamo le motivazioni precise che hanno suggerito all'autrice di scrivere questa raccolta di racconti, intimamente legati da un filo conduttore, da un leit-motive molto chiaro: la rivalsa delle donne sui soprusi, anzi la rivalsa della femmina, della femminilità, sulle ingiustizie inferte da una società ancora troppo aderente a certi schemi precostituiti, preconfigurati e purtroppo ancora tacitamente accettati. Non conosciamo le motivazioni, dicevo, e non sappiamo se le storie descritte dall'autrice sono autentiche o inventate, se in qualche modo l'autrice ne è venuta a conoscenza attraverso qualche particolare e dimenticata notizia di cronaca. Ma non è questo il punto. Anche se le storie risultassero inventate di sana pianta, partorite dalla prorompente creatività dell'autrice, esse sono verosimili, plausibili, potrebbero in effetti essere storie autentiche, forse con qualche piccola eccezione, come ad esempio il brano che si riferisce alla piantina amorevolmente curata dal protagonista e che si trasforma in pianta assassina, per gelosia, dimostrando così che la "qualità femmina" appassionata, capace di tutto, può anche appartenere ad una pianta! Racconto estremo, certo, quasi fantascientifico, ma tutto sommato anche probabile, se si esaminano i movimenti della pianta che fa gocciolare "accidentalmente" il suo veleno nel bicchiere di vino della rivale umana: una coincidenza strana, terribile, grottesca, ma pur sempre una coincidenza!
Non staremo qui naturalmente ad illustrare le tematiche, le motivazioni, le trame di tutti i racconti, altrimenti toglieremmo al lettore il gusto di scoprirle da solo. I racconti si fanno leggere con avidità, con curiosità, perché il lettore è invogliato a scoprire il finale a sorpresa che già intuisce e pregusta in un certo senso, che già in qualche modo molto vago immagina, ma resta comunque sempre colpito e quasi meravigliato di fronte allo sfogo enorme, forse esagerato ma sempre giustificabile, di queste "femmine" che hanno subito a lungo e che ora esplodono veramente, liberandosi del male e delle violenze subite. E lo fanno come dicevo in modo esagerato, ma sicuramente con una lucidità e direi anche con un'inventiva eccezionali. Sono reazioni che alla fine forse ci aspettiamo tutti, di fronte a tutte quelle ingiustizie, ma mai penseremmo che possano essere così fantasiose, così sadiche anche, così divertenti perfino, certe volte. Ogni storia ha un finale tragico, quasi logica conseguenza del male subito da ciascuna di queste "femmine", che certamente mai vorremmo per amiche ma solo se la nostra coscienza di uomini e di compagni fosse anche leggermente macchiata! Perché queste femmine sanno dare tutto, sanno sacrificarsi e sanno amare in modo totale e sanno affidarsi; ma se poi il compagno, l'amante, l'uomo, dovesse tradirle o dovesse anche "usarle" e sottometterle, con l'inganno e la violenza, allora sì, bisogna starne lontano, molto lontano!
Ironia e lucidità, amore intenso, innocenza, passione, delicatezza… queste le qualità delle nostre femmine, qualità autentiche e sincere, ma che subito si rovesciano nell'esatto opposto negativo quando le nostre protagoniste da troppo tempo e troppe volte subiscono le angherie e le violenze di certi uomini.

Un libro di racconti interessante, dunque, originale ed estremo. Ma ben scritto, fluido, scorrevole. 

Giuseppe Vetromile

Manuela Minelli, "Femmine che mai vorreste come amiche", La Vita Felice Edizioni, 2014. Prefazione di Cinzia Tani

lunedì 11 maggio 2015

Le forme della poesia, saggi critici di Raffaele Urraro

E' da poco stato pubblicato il libro "Le forme della poesia", di Raffaele Urraro, Edizioni La Vita Felice, con una approfondita presentazione di Rita Pacilio e una nota introduttiva altrettanto dettagliata dello stesso Autore. Si tratta di una interessante raccolta di saggi critici che Raffaele Urraro ha elaborato per 23 Poeti, tutte Voci rilevanti dell'attuale panorama poetico italiano, per l'impegno e per la qualità del dettato.
Come afferma lo stesso Autore nella sua nota, l'Antologia nasce con l'intento di far conoscere i saggi critici prodotti su raccolte di poesie di autori noti e meno noti, ma tutti meritevoli della dovuta considerazione critica.
Ciascun poeta è ampiamente considerato nella critica di Raffaele Urraro, ed inoltre la relativa pagina di critica è corredata anche da testi poetici tratti dai libri dei vari autori presi in esame da Urraro.
Ecco qui di seguito i 23 Poeti trattati:
Lucianna Argentino, Pasquale Balestriere, Matteo Bonsante, Franco Capasso, Domenico Cipriano, Floriana Coppola, Mariastella Eisenberg, Luigi Fontanella, Rubina Giorgi, Claudia Iandolo, Eugenio Lucrezi, Rossella Luongo, Ketti Martino, Cinzia Marulli, Giampiero Neri, Rita Pacilio, Gerardo Pedicini, Raffaele Piazza, Anna Ruotolo, Antonio Spagnuolo, Rossella Tempesta, Giuseppe Vetromile, Salvatore Violante.

Parte a Napoli il "Festival della Poesia Civile"

La Poesia a Napoli, in tutte le sue espressioni, per ribadire l'impegno e il ruolo sociale e civile che essa stessa si assume, attraverso le voci di tanti poeti, famosi e meno famosi, ma soprattutto dei bambini.
L'evento, organizzato dalla poetessa napoletana Elena Varriale, in collaborazione con la scrittrice avv. Argia Di Donato, si svolgerà il prossimo 15 e 16 maggio nella Biblioteca di Castel Capuano, a Napoli.
Ecco qui di seguito il nutrito programma.

I POETI VIANDANTI e NOMOS MOVIMENTO FORENSE, in collaborazione con l’ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA e L’ENTE BIBLIOTECA A. DE MARSICO, con il patrocinio del  CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI NAPOLI, presentano:


“LA LIBERTÀ È IL RESPIRO DEL MONDO”, FESTIVAL DELLA POESIA CIVILE
15 - 16 MAGGIO 2015
ENTE BIBLIOTECA A. DE MARSICO
- CASTEL CAPUANO – NAPOLI


---- Venerdì 15 maggio 2015 ----

- Ore 10.00 Apertura Festival
Presentazione Festival e saluti del Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, Avv. Flavio Zanchini.
- Ore 10.30 Manifestazione conclusiva del Progetto “Calliope e la Cittadella della Legalità” con i bambini dell’Istituto Comprensivo Baracca.
- Ore 11.30 Recital della poeta Marcia Theophilo sull’Amazzonia - candidata al Premio Nobel 2015.
- Ore 12.30 Presentazione della poeta Regina Resta e dell’Associazione Verbulandiart.
- Ore 12.50 Reading dei poeti: Sebastiano Adernò e Santina Lazzara.
- Ore 13.10 Proiezione dei video: “Terra mia” di Argia Di Donato e “Manifesto” del Movimento “Liberiamo il cratere”

- Ore 13.30 Pausa pranzo

- Ore 16.00 Intervento poetico di Sandra Cervone.
- Ore 16.10 Performance dei Poeti Viandanti: la poesia d’insieme “Come sui rami stanno le parole”- Silloge a più voci con Gesto Narrante Contact-Improvisation: Marion Nugnes e Loredana Canditone.
- Ore 16.20.Videopoesia (a cura del poeta Sebastiano Adernò): La neve di Salvatore Quasimodo – M'illumino d'immenso di Giuseppe Ungaretti – Sulla tomba di Pier Paolo Pasolini incontrai il suo barbiere –Respect! – Il poeta Patané legge per un riccio – Me – di – terra - neo di Daniele Casolino –Promo Take Care- Io sono l'acqua di Santina Lazzara.

- Ore 17.20 Reading dei poeti: Floriana Coppola, Costanzo Ioni, Melania Panico, Domenico Cipriano.


----- Sabato 16 maggio 2015 -----

- Ore 10.00 Apertura col soprano Lina Lanza e saluti del Presidente dell’Oua, Avv. Mirella Casiello.
- Ore 10.20 Videopoesia (a cura del poeta Sebastiano Adernò): Videowall Angye Gaona – Arrestate le rondini-La mer est pleine de corps.
- Ore 10.40 Reading del poeta Ottavio Rossani.
- Ore 11.00 Presentazione del gruppo “Ciochecainononsa” sulle tematiche della violenza sulle donne con la poeta Maria Teresa Infante.
- Ore 11.20 Assolo dell'artista Anna Cefalo.
- Ore 11.30 Reading dei poeti: Rita Pacilio - Giuseppe Vetromile con l’accompagnamento dell’arpa celtica di Anna Cefalo.
- Ore 12.00 Videopoesia: Tranche di U stisso Sangu- Change di Miché - Canto Corale per il Sud
- Ore 12.10 Reading dei poeti: Vera D’Atri, Paola Casulli, Mariastella Eisenberg, Ciro Tremolaterra.
- Ore 13.10 Intervento musicale dell’artista Ilva Primavera.

- Ore 13.30 Pausa pranzo

- Ore 16.00 Presentazione delle poete Antonietta Gnerre e Monia Gaita e del loro impegno per la cultura e le questioni del sociale.
- Ore 16.30 Performance teatrale di Angela Caterina.
- Ore 17.00 Reading (a cura di Giuseppe Vetromile) con i poeti Ferdinando Tricarico, Raffaele Urraro, Eugenio Lucrezi.
- Ore 17.45 Proiezione dei video: Novembre 1980-2010, video di Anna Ebreo e Federico Iadarola (Poesie tratte dal libro di Domenico Cipriano "Novembre" (Transeuropa Edizioni, 2010), voce di Enzo Marangelo, musiche e suoni di Fabio Lauria e Vito Rago, fotografie di Pino e Lino Sorrentini (reportage "23 novembre 1980 - Memoria ed Immagini"); Antonio Ebreo; Federico Iadarola.
- Quel grido raggrumato videopoesia di Rita Pacilio.

- Ore 18.00 Chiusura festival

domenica 10 maggio 2015

"Qualcosa sul vento", il nuovo libro di poesie di Lia Manzi

Sono convinto, e l'ho affermato anche in altre occasioni, che il titolo di un libro, che si tratti di un romanzo o di una raccolta di poesie, è sempre significativo, e quanto più l'autore riesce ad inventare, per il titolo, una frase, una proposizione spiazzante, illuminante, allusiva, al di là del contenuto, tanto più avrà guadagnato credibilità e accoglienza da parte del vasto pubblico. Un titolo che riesce ad incuriosire, a volte persino intrigare, meravigliare, è già un buon biglietto da visita. Perché nel titolo il lettore ci deve trovare non tanto il sunto del libro, poesia o narrativa che sia, ma il cuore, il punto fondamentale, od anche il punto iniziale, da dove poi si deve dipanare tutta la matassa del discorso: la luce del libro, l'anima, appunto.
"Qualcosa sul vento": è dunque questo il titolo originalissimo e simpatico della raccolta di poesie di Lia Manzi. Dico subito che si tratta di una pubblicazione tipograficamente bella, elegante nella sua sobrietà, ben curata. L'occhio vuole la sua parte, anche in poesia, e un libro la cui copertina e la cui confezionatura nell'assieme risultino gradevoli, calde, pulite, prenderà degnamente sulla scrivania del lettore o fra le sue mani direttamente. Ed anche il profumo! E' strano come queste caratteristiche non materiali ma squisitamente sensoriali che accompagnano un libro, specialmente un libro d'arte, come può esserlo un libro poesia, possano suscitare nel lettore una maggiore attenzione e vicinanza al libro stesso!
Il profumo della poesia, dunque! C'è qualcosa che unisce queste sensazioni sensoriali, il profumo, i colori, l'ascolto delle parole, dei versi, al vento: c'è qualcosa sul vento, ma direi anche "nel vento", dove già questo vento niente affatto impetuoso, o per lo meno non sempre impetuoso, è una leggera carezza che porta in sé o con sé tutto il bene, tutto il positivo e tutto l'amore possibile. Lia Manzi è lei stessa generatrice di questo vento, di questo soffio intimo e nello stesso tempo universale, capace di coinvolgere tutte le cose e tutti gli uomini se appena un po', distolti dalle vicende del quotidiano, si volessero soffermare ad ascoltarlo, a recepirlo, a farlo proprio.
La poesia di Lia Manzi è dunque essenzialmente concepita per offrire, per porgere a noi tutti questo soffio di vento, che è poi il soffio del suo cuore, della sua anima; e lo fa con il vento sereno ma costante, colmo di buone notizie e di amore, delle sue parole poetiche. Che sono parole morbide e vellutate, delicate, leggere come l'aria, ma profondamente sincere e coinvolgenti.
"Qualcosa sul vento" è una raccolta omogena di poesie che non afferma ma suggerisce, non accerta ma ci fa intuire, non ribadisce ma lascia nel cuore e nella mente un leggero velo di dubbio, appena quel pizzico giusto che ci serve per sognare e sperare, per desiderare. Il segreto filo conduttore che lega l'una all'altra le liriche di questa raccolta è appunto da ricercare in questa sua leggerezza, in questa sua levità e delicatezza, valori intrinseci della vita altrimenti impossibili da comunicare con soavità estrema sulle ali del vento: ecco dunque cosa possiamo trovare, o ritrovare, nel vento di Lia Manzi: quel sussurro intimo delle cose, quegli afflati d'amore e quei voli di gioia, quegli spasimi e quei trasporti, quei sogni, indispensabili sorrisi e speranze di cui si nutre, si deve nutrire, la vita di tutti i giorni!
Significativa sotto questi aspetti la poesia "Volitudine": "Ho amato poche volte, / mi sono persa in notti d'estate. / La mia poesia, / carne in versi… " ed anche: "Il vento scivola è un'entità musicale…" (Stagioni). Da notare che le poesie di Lia Manzi, in questa raccolta ma anche in generale (credo sia una caratteristica che la contraddistingua), non sono mai statiche, ferme, cioè non si riferiscono a situazioni e stati d'animo immobili, per non dire catartici, bensì sono dinamiche, hanno sempre in sé un moto, un viaggio verso, un andare oltre, forse verso la speranza, forse, anzi sicuramente, verso l'amore pieno: la poesia "Volitudine" ne è un esempio lampante. Ed è per questo che Lia pone nel vento la forza maggiore, il maggiore e migliore sostegno non solo per andare avanti, ma anche per portare a tutti il suo cuore, il suo sussurro intimo d'amore.

Le poesie di Lia Manzi dunque non sono mai slegate l'una dall'altra, ma costituiscono se ben leggiamo e ascoltiamo, un canto unico, che perdura nei nostri cuori, proprio come un delicato sibilo di vento. E' il vento che porta le novità della natura, gli aromi delle stagioni, i profumi dei nuovi campi in fiore, le voci degli uccelli e degli amanti. Così, per similitudine, la poesia di Lia manzi è "qualcosa sul vento", qualcosa che non si definisce materialmente ma sappiamo tutti che c'è: la quintessenza della natura e dell'uomo. E Lia descrive nelle sue poesie tutto questo, con delicatezza e passione, da poetessa sensibilissima quale è, completamente immersa nel cuore della natura e consapevole del suo segreto canto da offrire a tutti.

Giuseppe Vetromile

Lia Manzi, "Qualcosa sul vento", Edizioni IOD, 2015. Prefazione di Ciro Tremolaterra

Il II Volume dell'Antologia "Transiti Poetici"

CIRCOLO DELLE VOCI, Vol. I°

"Gusti di...versi", Ristorante Albergo dei Baroni, Sant'Anastasia (Na), 13 marzo 2015

La mostra "Il respiro della materia / I colori dell’anima"

Due poesie di Gerardo Pedicini

L’ombra del tempo

(per Sergio Vecchio


L’ombra del tempo

è ferma alla tua porta

e tra i rami

vigila la civetta,

cara agli dei.

Nel silenzio della notte

avanza il giorno tra le spine

e il vento rode

le vecchie mura sibarite

intrise d’acqua e di memorie.

Dorme nel profondo la palude:

il Sele discende lento fino al mare

e svuota le tombe dei sacrari.

Ora è l’antica Hera,

ora è Poseidon a indicarti il cammino.

Alla deriva del vento

il tuo passo di lucertola

è rapido volo d’uccello.

Sotto la tettoia scalpita il treno

sugli scambi e rompe le stagioni

nel vuoto delle ore.

Nel laboratorio acceso di speranze

resti tu solo a sorvegliare

il perimetro antico delle mura

mentre vesti d’incenso i tuoi ricordi

tracciando sul foglio linee d’ombra.

***

I segni della storia

(ad Angelo Noce)


Cinabro è il fuoco dei ricordi:

passano rotte di terre nella mano

e sfilano i segni della storia.

Ombre e figure

alzano templi alla memoria.

Nell’antico corso del mare

si sospende la luce del giorno.

È un sogno senza fine.

Transita il tempo da un foglio all’altro

e incide in successione

ciò che già fu, ciò che sarà

nella tenue traccia del tuo respiro.

(Gerardo Pedicini)

Il libretto "I Poeti della rosa"