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lunedì 8 febbraio 2021

Il romanzo familiare di Pierfrancesco Leopardi: un altro capolavoro del nostro grande studioso Raffaele Urraro

Essere parenti di personaggi famosi può risultare una fortuna, o invece può diventare motivo di dispiacere, di sconforto, da parte del parente in “ombra”? Quanti hanno vissuto a fianco di personaggi storici, in tutti gli ambiti, artistici, politici, scientifici, militari, senza avere la minima considerazione, nonostante avessero anche loro talento e rispettabilità? Certamente la schiera sarà infinita, ma è il caso di parlare stavolta di un notissimo poeta che tutti abbiamo imparato ad amare e ad ammirare: Giacomo Leopardi. Quanti gli studi, le conferenze, gli incontri, i saggi, a lui e alla sua grande poesia dedicati? Lo stesso Raffaele Urraro, insigne studioso dell’immenso poeta recanatese, ha prodotto e continua a produrre studi e saggi di grande rilevanza, andando a indagare fin nei minimi particolari la storia e il pensiero del Leopardi. Ricordiamo a questo proposito l’importanza dei saggi “Giacomo Leopardi, gli amori, le donne” e “Questa maledetta vita, il romanzo autobiografico di Giacomo Leopardi”, ambedue editi dalla prestigiosa Casa Editrice Olschki.
Raffaele Urraro, con “Il romanzo familiare di Pierfrancesco Leopardi", anch’esso edito da Olschki, ha voluto così completare e ampliare, in un certo senso, la dimensione personale e letteraria del grande poeta, illustrando nei minimi dettagli la figura del fratello Pierfrancesco. Qui finalmente il personaggio “secondario”, e nella fattispecie il fratello di Giacomo, smette le vesti della consueta figura in ombra, dell’astro minore e insignificante che, nella stessa famiglia, ruota attorno al sole centrale, dotato di maggiore splendore e importanza. Viceversa, egli acquista un ruolo importante, come giustamente evidenzia Urraro, nella vita del grande Poeta.
Raffaele Urraro ha dunque il merito di aver “riscoperto” il fratello minore di Giacomo, l’unico che diede proseguimento alla famiglia Leopardi; un personaggio che, ancor più della sorella Paolina e dell’altro fratello Carlo, o addirittura dei genitori di Giacomo, è sempre rimasto in ombra, mai ampiamente considerato dagli studiosi e dagli storici. Il nostro Urraro ha invece approfondito la sua storia, il suo carattere, la sua persona, illustrando con la sua dotta e laboriosa ricerca anche gli elementi in comune, le relazioni e le reciproche influenze tra i due fratelli, nonché le vicissitudini successive alla prematura morte del protagonista di questo grande "romanzo familiare".
Un’opera da studiare e da leggere con attenzione, al fine di ampliare ancora di più gli orizzonti conoscitivi entro cui si è svolta la storia del nostro grande poeta recanatese.

Raffaele Urraro, Il romanzo familiare di Pierfrancesco Leopardi, Olschki Editore, Firenze, 2020

(G.V.)
8 febbraio 2021

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La mostra "Il respiro della materia / I colori dell’anima"

Due poesie di Gerardo Pedicini

L’ombra del tempo

(per Sergio Vecchio


L’ombra del tempo

è ferma alla tua porta

e tra i rami

vigila la civetta,

cara agli dei.

Nel silenzio della notte

avanza il giorno tra le spine

e il vento rode

le vecchie mura sibarite

intrise d’acqua e di memorie.

Dorme nel profondo la palude:

il Sele discende lento fino al mare

e svuota le tombe dei sacrari.

Ora è l’antica Hera,

ora è Poseidon a indicarti il cammino.

Alla deriva del vento

il tuo passo di lucertola

è rapido volo d’uccello.

Sotto la tettoia scalpita il treno

sugli scambi e rompe le stagioni

nel vuoto delle ore.

Nel laboratorio acceso di speranze

resti tu solo a sorvegliare

il perimetro antico delle mura

mentre vesti d’incenso i tuoi ricordi

tracciando sul foglio linee d’ombra.

***

I segni della storia

(ad Angelo Noce)


Cinabro è il fuoco dei ricordi:

passano rotte di terre nella mano

e sfilano i segni della storia.

Ombre e figure

alzano templi alla memoria.

Nell’antico corso del mare

si sospende la luce del giorno.

È un sogno senza fine.

Transita il tempo da un foglio all’altro

e incide in successione

ciò che già fu, ciò che sarà

nella tenue traccia del tuo respiro.

(Gerardo Pedicini)

Il libretto "I Poeti della rosa"