Con il nr. 2 de "ilretroverso" (i Quaderni del
Circolo Letterario Anastasiano autoprodotti), nasce il nuovo progetto di
collaborazione poetica tra Giuseppe Vetromile e un autore o autrice straniera.
Si tratta di quaderni realizzati in proprio, poi fotocopiati
e spillati, a tiratura limitata (una cinquantina di copie), non in vendita, e
distribuiti dai due Autori a loro discrezione.
I quaderni contengono un massimo di cinque poesie per
ciascun Autore, con relativa traduzione a fronte.
Lo scopo è quello di creare un ponte, un collegamento tra i
due Autori e le le loro esperienze poetiche, in una sorta di intreccio o
integrazione tra l'uno e l'altro. La traduzione in italiano è curata dallo
stesso poeta straniero, il quale provvederà a tradurre nella sua lingua le
poesie di Vetromile, il quale ne cura anche la versione in italiano,
apportando piccole modifiche o correzioni a suo giudizio necessarie, per una
migliore resa poetica, in quanto è riconosciuto da tutti che, sovente, non è
possibile tradurre alla lettera un'espressione poetica completa. E' quindi
necessario che l'altro Autore conosca bene l'italiano.
Il primo quaderno realizzato (il nr. 2), è intitolato
"Da una sponda all'altra". Coautrice con Vetromile è la poetessa
peruviana Fatima Rocio Peralta Garcia.
Fátima Rocío Peralta
García è nata a Lima, in Perù, il 28 gennaio del 1978. Vive nel Distretto di Santiago
di Surco. Ha studiato lingua e letteratura italiana presso l'Istituto Italiano
di Cultura di Lima, e a conclusione degli studi ha ottenuto, nel 2011, il
diploma del Centro di valutazione dell'Università per stranieri di Perugia. Ha partecipato a diversi concorsi
letterari e ha tradotto alcuni poeti italiani della nota associazione culturale
"Akkuaria".
Ecco qui di seguito
una poesia di ciascun autore, con relativa traduzione.
Se ne va ogni sera sul suo mito la mia pagina
tenta di ricostruire l'ambigua traccia
verso la gloria
il mito greco di introvabile splendore
mai più
mai più
mai più mi ripete chiocciante la cantilena
come un disco di tanti anni fa
graffiato nell'orgoglio
nel solco interrotto
della vita
*
E tu mi dici ancora un bene che va scemando
qui sulla scrivania delle mie ricerche assidue
mi dici che c'è ancora quella speranza
nei cassetti chiusi a
chiave
spiragli di qualche luce che entra di soppiatto
Improvvisa lama che taglia gli occhi a metà
da una parte il buio
dall'altra il colore dei tuoi capelli
mentre l'amore arrotola boccioli di sorrisi
sul tuo fascino materno
Se va
cada noche sobre su mito mi página
intenta
reconstruir la ambigua huella
hacia la
gloria
el mito
griego de imposible esplendor
nunca más
nunca más
nunca más
nunca más
me repite de rodillas la copla
como un
disco de tantos años atrás
herido en
el orgullo
en el
surco interrumpido
de la
vida
*
Y tú me
dices aún con bondad que va disminuyendo
aquí
sobre el escritorio de mis búsquedas asiduas
me dices
que todavía hay aquella esperanza
en los
cajones cerrados con llave
rendijas
de alguna luz que entra a escondidas
Inesperada
cuchilla que corta los ojos a la mitad
por una
parte la oscuridad
por otra
parte el color de tus cabellos
mientras
el amor envuelve capullos de sonrisas
sobre tu
rostro materno
(Giuseppe Vetromile)
“Polvo”
El polvo de la noche
se irá con la piel
del silencio,
que cae come una piedra
en el olvido
tejido por el tiempo
entre sábanas de viento.
“Polvere”
La
polvere della notte
se ne
andrà con la pelle
del
silenzio,
che cade
come una pietra
nell’oblio
tessuto
dal tempo
tra
lenzuoli di vento.
(Fatima Rocio Peralta Garcia)
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