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martedì 10 giugno 2025

Boema9, il Festival poetico di Arefu in Romania

Festival Internazionale di Poesia “Boema9”

Arefu (Romania), 6 – 9 giugno 2025


La poesia, si sa, non ha confini territoriali né temporali: si dirama lungo percorsi dolci o impervi e riesce a fluire nell’intimo di tutti coloro che sanno ascoltarla e sanno vibrare sulla stessa lunghezza d’onda che i suoni e le parole poetiche riescono a trasmettere. Non ci sono barriere e non ci sono confini, per chi vuole partecipare e condividere queste vibrazioni sincere e uniche che gli artisti sanno dare con le loro opere, che si tratti di creazioni materiali e strutturali come i dipinti e le sculture, o che si tratti di creazioni di versi, di poesie.
È accaduto così che dal 6 al 9 giugno poeti d’ogni dove hanno voluto offrire le loro voci e i loro versi, ma soprattutto la loro disponibilità ad unire i loro cuori e le loro anime, in occasione di “Boema9”, un grandioso festival della poesia che si è svolto ad Arefu, in Romania, una cittadina molto distante dalla capitale Bucarest, ma che offre tante opportunità di visite culturali, religiose e folcloristiche, essendo possibile ad esempio visitare il castello e i luoghi frequentati dal conte Vlad III, che nei romanzi e nel cinema diventa il noto conte Dracula.
Non solo poesia, dunque, ma anche piacevoli nuove conoscenze e sorprendenti incontri, come quelli degli orsi che, abituati al passaggio delle auto, si affacciano aggrappati ai guardrail facendosi ammirare e fotografare tranquillamente.
Ma tornando alla poesia, motivo principale del nostro soggiorno in Romania e che ha contribuito sicuramente all’arricchimento culturale ed umano di noi tutti, è da ammirare l’assenza di qualsiasi referenzialità negli interventi di ciascuno: la condivisione è stata forte e molto affettuosa, sì da realizzare un repertorio di singole voci poetiche che nello stesso tempo è diventato coro armonioso, canto caleidoscopico e pluritonale.
Ma non solo poesia: la poesia, importante comunque, ha fatto da tramite per unire le nostre esperienze, le nostre storie, le nostre emozioni, la nostra umanità e, perché no?, anche i nostri momenti scherzosi e di relax.
Devo personalmente ringraziare Adrian Suciu per l’accoglienza, Lucilla Trapazzo per avermi segnalato e incoraggiato ad effettuare il mio primo viaggio all’estero; un grazie grandissimo a Violeta Anciu per aver effettuato un ottimo lavoro di traduzione in romeno delle mie poesie. Un affettuoso abbraccio e ringraziamento a Cristin Art per aver letto e interpretato in romeno in modo magnifico le mie poesie. Ma i ringraziamenti vanno a tutti, tutti gli amici poeti che hanno preso parte all’incontro e che hanno documentato con foto questo bellissimo soggiorno ad Arefu. Ecco i loro nomi: Corneliu Rodeanu, Vlora Ademi, Muhsine Arda, Sabrina De Canio, Mara Venuto, Nicoleta Craete, Camelia Baciu, Alex Anastasiu, Dorin Croitor, Cosimin Dimitriu, Vasile Juverdeanu, Marza Traian.
Non sono poi mancati i momenti musicali e teatrali gradevolissimi di Tic Petrosel!
La disponibilità e l’accoglienza di questi amici romeni sono ammirevoli. Essendo molto distante Arefu dall’aeroporto di Bucarest, non hanno esitato a venire a prenderci in macchina il venerdì 6 e a riportarci in aeroporto il lunedì 9, partendo anche di notte! Desidero perciò ringraziare in modo particolare per questa grande disponibilità gli amici Cristin Art, Violeta Anciu e Dorin Croitor.
Un’esperienza poetica, culturale e umana veramente considerevole! Grazie ancora a tutti!

Arefu (Romania), 9 giugno 2025

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La mostra "Il respiro della materia / I colori dell’anima"

Due poesie di Gerardo Pedicini

L’ombra del tempo

(per Sergio Vecchio


L’ombra del tempo

è ferma alla tua porta

e tra i rami

vigila la civetta,

cara agli dei.

Nel silenzio della notte

avanza il giorno tra le spine

e il vento rode

le vecchie mura sibarite

intrise d’acqua e di memorie.

Dorme nel profondo la palude:

il Sele discende lento fino al mare

e svuota le tombe dei sacrari.

Ora è l’antica Hera,

ora è Poseidon a indicarti il cammino.

Alla deriva del vento

il tuo passo di lucertola

è rapido volo d’uccello.

Sotto la tettoia scalpita il treno

sugli scambi e rompe le stagioni

nel vuoto delle ore.

Nel laboratorio acceso di speranze

resti tu solo a sorvegliare

il perimetro antico delle mura

mentre vesti d’incenso i tuoi ricordi

tracciando sul foglio linee d’ombra.

***

I segni della storia

(ad Angelo Noce)


Cinabro è il fuoco dei ricordi:

passano rotte di terre nella mano

e sfilano i segni della storia.

Ombre e figure

alzano templi alla memoria.

Nell’antico corso del mare

si sospende la luce del giorno.

È un sogno senza fine.

Transita il tempo da un foglio all’altro

e incide in successione

ciò che già fu, ciò che sarà

nella tenue traccia del tuo respiro.

(Gerardo Pedicini)

Il libretto "I Poeti della rosa"