Taccuino Anastasiano è il proseguimento del Blog "Circolo Letterario Anastasiano", con il quale rimane comunque collegato (basta cliccare sul logo del CLA).
Sarà questo un blog essenzialmente dedicato alle recensioni, alle notizie letterarie, alle presentazioni di libri ed agli appuntamenti ed incontri relativi al nostro territorio vesuviano, e non solo: dedicheremo spazio a tutte le notizie interessanti che ci giungeranno, con lo scopo di fornire valide informazioni culturali e spunti di riflessione su temi di carattere poetico e letterario in generale.
Buona lettura e buona consultazione.

lunedì 27 marzo 2023

Inquieta bellezza, il recente romanzo di Giovanni Balzano

È mia convinzione che qualsiasi storia, anche del tutto inventata, abbia, nell’intenzionalità più o meno consapevole dell’autore, un fine particolare, e cioè quello di infondere altra umanità nel cuore e nella mente del lettore. Mi spiego meglio: tramite la storia, di qualunque tipo e con qualunque modalità questa venga scritta, l’autore cerca di definire la cosiddetta “morale”, e cioè offrendo al lettore quel nucleo fondamentale di verità, di valore umano e di positività, che possa contribuire all’arricchimento complessivo del lettore. Io vedo in questo un grande pregio e una grande responsabilità, da parte dello scrittore, perché questi, creando storie, più o meno verosimili, possibili, al di là della mera trama narrativa, veicola nel lettore emozioni e stati d’animo, indicazioni le più disparate, conoscenze ed esperienze, sollecitando cuore e mente ad assorbire i risvolti morali, etici, affettivi, sociali e quant’altro possa riferirsi alla persona nel suo contesto storico, geografico, sociale, ecc.
Inoltre è chiaro che, anche in una storia completamente inventata, l’autore profonde tutta la sua esperienza di vita, le sue conoscenze, le sue idee, i suoi dubbi e le sue convinzioni, facendo muovere i personaggi nell’ambito del suo bagaglio di conoscenze e di sentimenti.
Ed è proprio questo il caso di Giovanni Balzano, autore prolifico di storie bellissime e intriganti, nelle quali, in certa misura, ritroviamo sempre la sua natura di profondo conoscitore dell’animo umano e del lato artistico e creativo che ognuno di noi naturalmente possiede e che Balzano fa sempre in qualche modo risaltare nei suoi personaggi.
Inquieta bellezza è l’ultimo romanzo di Balzano, in ordine di tempo. Il titolo, quasi ossimorico, ci riporta a quanto detto più sopra, e cioè l’evidenza della costruzione di una storia bellissima e molto articolata, basata essenzialmente sul contrasto tra bene e male. Più in dettaglio, ma senza scendere nei particolari veramente molteplici della trama e della sua variegata articolazione in altre storie parallele e consequenziali, si evince dal romanzo la magmatica e a volte irrefrenabile attrazione verso il male, un desiderio forte di viverlo, di attraversarlo interamente fino in fondo, ma non per mera e scellerata volontà masochista o indomita baldanza, bensì per una latente consapevolezza di dover conoscere e fare esperienza dell’ignoto, dell’oscurità più profonda che ci attanaglia, per poter risorgere alla luce. E questo processo, che nei due protagonisti principali del libro assume la maggiore enfasi, è tanto più necessario quanto più la persona è dotata di sensibilità artistica. La materia oscura, quel magma di dubbi e di incertezze che si agita in noi, nei creativi prende corpo e si esprime, tradotto in versi o in opere d’arte, tele e sculture che riverberano i lati oscuri ma anche le aspettative di speranza e di luce.
Credo che in questo bellissimo romanzo ci sia anche non poco dell’artista Balzano, della sua visione e filosofia di vita, specialmente nella storia di Daniel, il giovane artista che viene a Napoli e che cerca in ogni modo di ritrovarsi e di capirsi, dopo una lunga esperienza di maltrattamenti e di disamore subiti nella sua adolescenza e che lo inducono ossessivamente ad andare fino in fondo a certe realtà criminali e nefande per comprenderne i motivi e sperimentarli sulla sua stessa persona. Ne sortirà una densa attività di pittore, già latente nella sua gioventù e che proprio qui a Napoli raggiunge l’apice grazie a queste sue esperienze.
Due storie complesse, profondamente simili, quella di Sofia e quella di Daniel, che si intrecciano e trovano un punto di equilibrio nel loro amore, ma che sono sempre fortemente condizionate dalle loro esperienze di vita, dalle quali è sempre arduo, ma comunque possibile, risalire la china per ritrovare finalmente i propri equilibri e le proprie autentiche aspettative di vita.
Un romanzo fortemente psicologico, che indaga profondamente nell’animo umano, nella sua capacità di redenzione e di distacco da una realtà esterna opprimente, condizionante e imprigionante. L’arte e l’amore, la ricerca quasi inconsapevole di Dio, possono essere la via giusta per ritrovare questo equilibrio che si chiama esistenza.

Giuseppe Vetromile

Giovanni Balzano, Inquieta bellezza, Diogene Edizioni, 2022

Il libro è stato presentato il 24 marzo 2023, nell'ambito della Rassegna "In-Chiostri Letterari" nel Convento dei Frati Minori Conventuali di Sant'Anastasia (Na). 


domenica 12 marzo 2023

"Il caso Turoldo", Liturgia e poesia di un uomo: un interessante saggio di Davide Toffoli

 

È un caso che un poeta di nome Davide si interessi in modo così appassionato, e con grande competenza, ad un altro poeta che ha portato il suo stesso nome? A volte davvero il destino sembra far combaciare storie e progetti con tematiche simili, convergenti, anche se separati dal tempo. Davide Toffoli è senza dubbio un ottimo poeta, oltre che essere un ottimo narratore e saggista, nonché valente ricercatore e studioso della poetica altrui. E quindi, ecco il nostro Davide che progetta, per la sua tesi di laurea, uno studio molto approfondito su un altro Davide, un grande poeta che lo ha preceduto: David Maria Turoldo. Una illuminazione! Come infatti scrive Biancamaria Frabotta nella sua dettagliata prefazione al libro, Toffoli, entrando nello suo studio con l’intenzione di preparare la tesi su un poeta contemporaneo vivente, e avendo invece notato una lista di nomi tra i quali c’era Turoldo, decise improvvisamente che sarebbe stato proprio Turoldo l’oggetto del suo studio.

E questa cosa ha ancora maggiore pregio, in generale, per un altro motivo: poeti certamente importanti, che hanno lasciato il segno nella storia, e non solo per la loro attività letteraria, alla loro morte vengono sovente trascurati, la loro memoria si affievolisce sempre di più, fin quasi a scomparire. È questo il patema di tanti creativi che spesso si domandano: cosa avverrà di noi dopo la nostra dipartita? Le nostre opere, i nostri scritti, i nostri pensieri, saranno in qualche modo conservati, ripresi, ricordati?... Certo, il riportare alla luce, far riemergere il pensiero e le opere di autori importanti e molte volte trascurati, è una cosa veramente meritoria, da parte di tanti autori, letterati, studiosi e critici, al fine di mantenere nel tempo un riferimento importante nel complesso del patrimonio culturale di una società, di una nazione.

Ma torniamo ai nostri due Davide. Il primo, David Maria Turoldo, è stato, lo sappiamo tutti, un personaggio importante che ha lasciato un segno profondo non solo nella poesia italiana dell’ultimo novecento, ma anche nelle vicende legate prima all’evolversi del fascismo e successivamente alla resistenza, durante l’ultima guerra mondiale, e poi anche per la sua intensa attività personale e sacerdotale tesa ad una ricerca e ad una professione di fede più vicina all’uomo, alle classi sociali più deboli, e per questo fu anche fortemente osteggiato dal clero.

Davide Toffoli, in questo suo importante volume, dal titolo "Il caso Turoldo, liturgia e poesia di un uomo", partendo dal suo lavoro fondamentale di studio e di ricerca già esposto nella tesi di laurea, approfondisce e arricchisce ulteriormente la storia personale e operativa di David Maria Turoldo come uomo, come sacerdote, come appassionato sostenitore della libertà e della verità in Cristo, come combattente contro le ideologie del fascismo e di ogni altra prevaricazione, e come poeta. Come poeta che, con il suo canto schietto e diretto, non poteva non confluire nel solco di quella essenzialità solare che è caratteristica di ogni modalità poetica che si rispetti, specialmente quando l’argomento trattato è l’uomo e la sua libertà nell’essere, la sua integrità e la sua dignità.

L’indagine che Davide Toffoli compie su Turoldo in questo libro, è dunque un lavoro appassionato e profondo, pazientemente e laboriosamente condotto fin nei minimi particolari in tutti gli aspetti della persona, e direi in  modo senz’altro esaustivo, soprattutto per quanto riguarda la sua produzione poetica, della quale il Toffoli ne riesce, titolo per titolo, a dare una esauriente e dettagliata nota critica, da valente poeta e letterato qual è anche lui.

Toffoli ripercorre tutta la vita del Turoldo, riproponendone i momenti più importanti e dettagliando con particolare cura critica i motivi fondamentali che hanno ispirato e orientato il pensiero e il comportamento di David Turoldo come presbitero, come uomo e come poeta. Ne è risultata una storia particolarmente emozionante, descritta in modo preciso e con grande ricchezza di particolari, anche dal punto di vista dei riferimenti e delle note di richiamo, ben organizzate alla fine di ogni capitolo. Un lavoro da certosino, che dimostra non solo il grande talento narrativo e di ricerca del nostro Toffoli, ma anche la passione e l’entusiasmo con i quali ha condotto e completato gli studi e le ricerche sul Turoldo, confluiti appunto in questo importante e fondamentale saggio.

Davide Toffoli, Il caso Turoldo, liturgia e poesia di un uomo, Giuliano Ladolfi Editore; Prefazione di Biancamaria Frabotta.

Giuseppe Vetromile

Il libro è stato presentato sabato 11 marzo 2023 nella Sala Catasti dell'Archivio di Stato di Napoli.



sabato 11 marzo 2023

"Il caso Turoldo", di Davide Toffoli, la presentazione all'Archivio di Stato di Napoli

Presentazione del libro "Il caso Turoldo, liturgia e poesia di un uomo", di Davide Toffoli, Ladolfi Editore, a Napoli.

La presentazione è avvenuta stamattina 11 marzo nella suggestiva Sala Catasti dell'Archivio di Stato di Napoli, nell'ambito della Rassegna "Dialoghi di carta" organizzata dalla Direzione dell'Archivio.
Dopo i saluti e l'introduzione di Lorenzo Terzi dell'Archivio di Stato, Giuseppe Vetromile ha delineato brevemente i contenuti dell'interessante lavoro di Davide Toffoli, una ricerca e uno studio molto dettagliato sul noto poeta David Maria Turoldo.
Lo stesso Davide Toffoli ha poi esaurientemente sviluppato l'argomento del suo saggio, con letture di alcuni brani poetici del Turoldo e attraversando in sintesi tutta l'attività politica, religiosa, umana e letteraria del Poeta friulano.
A far da cornice, i magnifici dipinti della sala, i numerosissimi archivi colmi di documentazioni centenarie, e l'atmosfera di rispetto e di ammirazione per questi grandi tesori della cultura napoletana.
Si ringrazia il pubblico presente, tra di loro la poetessa Patrizia Baglione.
Archivio di Stato di Napoli, sabato 11 marzo 2023.

Il II Volume dell'Antologia "Transiti Poetici"

CIRCOLO DELLE VOCI, Vol. I°

"Gusti di...versi", Ristorante Albergo dei Baroni, Sant'Anastasia (Na), 13 marzo 2015

La mostra "Il respiro della materia / I colori dell’anima"

Due poesie di Gerardo Pedicini

L’ombra del tempo

(per Sergio Vecchio


L’ombra del tempo

è ferma alla tua porta

e tra i rami

vigila la civetta,

cara agli dei.

Nel silenzio della notte

avanza il giorno tra le spine

e il vento rode

le vecchie mura sibarite

intrise d’acqua e di memorie.

Dorme nel profondo la palude:

il Sele discende lento fino al mare

e svuota le tombe dei sacrari.

Ora è l’antica Hera,

ora è Poseidon a indicarti il cammino.

Alla deriva del vento

il tuo passo di lucertola

è rapido volo d’uccello.

Sotto la tettoia scalpita il treno

sugli scambi e rompe le stagioni

nel vuoto delle ore.

Nel laboratorio acceso di speranze

resti tu solo a sorvegliare

il perimetro antico delle mura

mentre vesti d’incenso i tuoi ricordi

tracciando sul foglio linee d’ombra.

***

I segni della storia

(ad Angelo Noce)


Cinabro è il fuoco dei ricordi:

passano rotte di terre nella mano

e sfilano i segni della storia.

Ombre e figure

alzano templi alla memoria.

Nell’antico corso del mare

si sospende la luce del giorno.

È un sogno senza fine.

Transita il tempo da un foglio all’altro

e incide in successione

ciò che già fu, ciò che sarà

nella tenue traccia del tuo respiro.

(Gerardo Pedicini)

Il libretto "I Poeti della rosa"