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lunedì 14 ottobre 2019

Il Premio "Cosmo d'oro" di Canaro (Rovigo) alla sua 35a. edizione


Si è svolta ieri, domenica 13 ottobre, a Canaro, in provincia di Rovigo, la cerimonia di premiazione della XXXV edizione 2019 del prestigioso Premio Nazionale di Poesia "Cosmo d'oro". Si tratta di un premio a partecipazione gratuita, indetto e organizzato dal Comune di Canaro, e iniziato nel lontano 1984 da Ugo Stefanutti, ideatore della "poesia cosmica", che ha per oggetto il cosmo inteso in tutte le sue più svariate accezioni fisiche e filosofiche. Emblematica la citazione di Ugo Stefanutti a proposito della "poesia cosmica": "Fino a tanto che ci sarà un poeta sulla terra, vi sarà sempre uno scienziato".
Il Cosmo d'oro è uno dei premi più rinomati e seri, nel panorama dei concorsi letterari a livello nazionale, intanto perché è organizzato e condotto direttamente dall'Amministrazione Comunale di Canaro, nella persona del suo Sindaco, il dott. Nicola Garbellini, poi anche perché non si richiedono contributi spese o tasse di iscrizione, ed inoltre si distingue per una commissione giudicatrice di grande competenza e imparzialità, e per i ricchi premi ai primi tre classificati (700 euro al primo, 500 al secondo e 300 al terzo). Vengono conferiti anche dei Premi Speciali e opere d'arte offerte dalla Galleria "Il Rivellino". 
Ecco qui di seguito la classifica dei vincitori di questa XXXV edizione del Premio:
1° Aurora Vecchiato, di Mirano (Ve); 2° Giuseppe Vetromile; 3° Antonina Venuto, di Rovigo. Premi Speciali: Emiliano Brajato, Giuseppe Alfonso, Lucia Doz, Nerina Poggese, Patrizia Francioso. Poeti segnalati: Giuseppe Mandia, Olivia Novello, Carla Baroni, Luciano Pellegrini, Dante Carraro, Lucia Baldini.
Canaro (Ro), 13 ottobre 2019

G.V.

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Il II Volume dell'Antologia "Transiti Poetici"

CIRCOLO DELLE VOCI, Vol. I°

"Gusti di...versi", Ristorante Albergo dei Baroni, Sant'Anastasia (Na), 13 marzo 2015

La mostra "Il respiro della materia / I colori dell’anima"

Due poesie di Gerardo Pedicini

L’ombra del tempo

(per Sergio Vecchio


L’ombra del tempo

è ferma alla tua porta

e tra i rami

vigila la civetta,

cara agli dei.

Nel silenzio della notte

avanza il giorno tra le spine

e il vento rode

le vecchie mura sibarite

intrise d’acqua e di memorie.

Dorme nel profondo la palude:

il Sele discende lento fino al mare

e svuota le tombe dei sacrari.

Ora è l’antica Hera,

ora è Poseidon a indicarti il cammino.

Alla deriva del vento

il tuo passo di lucertola

è rapido volo d’uccello.

Sotto la tettoia scalpita il treno

sugli scambi e rompe le stagioni

nel vuoto delle ore.

Nel laboratorio acceso di speranze

resti tu solo a sorvegliare

il perimetro antico delle mura

mentre vesti d’incenso i tuoi ricordi

tracciando sul foglio linee d’ombra.

***

I segni della storia

(ad Angelo Noce)


Cinabro è il fuoco dei ricordi:

passano rotte di terre nella mano

e sfilano i segni della storia.

Ombre e figure

alzano templi alla memoria.

Nell’antico corso del mare

si sospende la luce del giorno.

È un sogno senza fine.

Transita il tempo da un foglio all’altro

e incide in successione

ciò che già fu, ciò che sarà

nella tenue traccia del tuo respiro.

(Gerardo Pedicini)

Il libretto "I Poeti della rosa"